Quistello

La sua esistenza è documentata già nel V secolo d.C., quando l’arrivo dei barbari dall’Europa del Nord rese indispensabile la costruzione di una fortezza.

La storia
Sembra prendere il nome dal Custellum, un emissario del Po Vecchio che scorreva a fianco dell’abitato e lo delimitava sul lato settentrionale (probabilmente il torrente Crostolo) e il suo territorio presenta un’interessante rilevanza archeologica, testimoniata dagli insediamenti tardoantichi e romani e ritrovamenti di reperti di ceramiche rinascimentali.
Nel corso del Medioevo, dopo essere appartenuta ai Canossa, restò a lungo sotto l’ala del monastero di San Benedetto in Polirone e dei cluniacensi, finché, intorno alla metà del XV secolo, i Gonzaga, affermarono la propria signoria, protraendola sino al 1707.
Messa a dura prova dalla dominazione austriaca e dall’invasione francese, Quistello partecipò attivamente ai moti risorgimentali, aderendo nel 1866 al regno d’Italia.

La storia più recente la vede protagonista della nascita di movimenti di protesta contadina che portarono alla nascita delle prime cooperative e leghe di braccianti. I suoi monumenti principali sono la parrocchiale di San Bartolomeo, della prima metà del XVIII secolo, su progetto di Giovanni Maria Borsotto, e la casa dell’Ortolano, la casa del Panettiere, la “Selvaggia”, la scuola e una cappella funeraria a Nuvolato, per mano di Giuseppe Gorni.
La sua Pinacoteca Civica custodisce opere di artisti mantovani, dalla fine dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento.

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